domenica 23 settembre 2012

I laici cattolici francesi e l'ecologia presa sul serio. Crescono consapevolezza dell'emergenza e attenzione alla dottrina sociale della Chiesa (Patrice de Plunkett)

Crescono consapevolezza dell'emergenza e attenzione alla dottrina sociale della Chiesa

I laici cattolici francesi e l'ecologia presa sul serio


di Patrice de Plunkett


Una “conferenza per l'ambiente” si è tenuta a Parigi il 14 e il 15 settembre: il presidente francese e i suoi ministri di fronte a trecento rappresentanti delle organizzazioni non-governative. François Hollande ha difeso la “transizione ecologica”: obiettivi climatici ambiziosi, lotta alla cementificazione dei territori, agevolazioni fiscali anti-inquinamento. Eclissata dal 2009 dalla crisi, la preoccupazione per l'ambiente fa dunque ritorno in Francia. Anche negli ambiti cattolici. Un libro dell'episcopato ha avuto un'eco mediatica inusuale nella capitale: s'intitola Enjeux et défis écologiques pour l'avenir (Paris, Les Éditions du Cerf, 2012). Presentato da monsignor Marc Stenger, vescovo di Troyes, e cofirmato da quattro vescovi e due arcivescovi, applica con vigore la dottrina sociale della Chiesa: constatazione della crisi ambientale, diagnosi delle sue cause economiche e morali, proposte di riforme per un nuovo modello di società. Da parte sua, monsignor Dominique Rey, vescovo di Fréjus-Toulon, ha pubblicato un libro intitolato Peut-on être catho et écolo?, dando come risposta alla domanda un «sì».

Poco prima della pubblicazione di questo libro, nel novembre 2011, le «prèmieres assises chrétiennes de l'écologie» (prime assise cristiane dell'ecologia) si sono riunite a Saint-Étienne, su iniziativa del vescovo della diocesi, monsignor Dominique Lebrun: duemila partecipanti, tre giorni di lavori, quaranta laboratori, dieci conferenze-dibattito. Aperte da un messaggio del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, queste assise si sono concluse con un dibattito ecumenico. È stato un successo in quanto a scambi intellettuali, ma anche in quanto a mobilitazione: e questa nascita della responsabilità ecologica è una novità tra i laici cattolici di Francia.
In effetti, molti di essi hanno ignorato a lungo i tanti appelli all'impegno cristiano in campo ecologico: ovvero il messaggio del beato Giovanni Paolo II del 1° gennaio 1990 [«Sta così formandosi una coscienza ecologica, che (…) deve essere (…) favorita»], il suo discorso durante l'udienza generale del 17 gennaio 2001 [«Occorre (…) stimolare e sostenere la “conversione ecologica”»], l'appello di Papa Benedetto XVI ai giovani il 2 settembre 2007 («ricreare una forte alleanza tra l'uomo e la terra»), il celebre paragrafo 51 della Caritas in veritate del 2009 («la società odierna deve rivedere seriamente il suo stile di vita»), il suo messaggio del 1° gennaio 2010 («Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato»), il suo discorso storico ai deputati tedeschi, nel settembre 2011, dove ha definito «ormai indiscussa» l'importanza dell'ecologia ambientale, a cui bisogna aggiungere l'ecologia umana.
Oggi il cattolico francese sta iniziando a studiare questi testi. Con altri documenti del magistero riguardanti l'ecologia, la scorsa primavera sono stati raccolti in un numero della rivista d'impostazione cattolica «Kephas». Da due anni si vedono crescere embrioni di comunità nuove: incontratisi su internet in alcuni forum di discussione, i loro creatori hanno sentito il bisogno di concretizzare l'impegno in comunità vive, con lo sguardo rivolto alle parrocchie.
È il caso dei «Chrétiens indignés», nati nel 2011, divenuti una fraternità nel febbraio 2012 (come ha segnalato Radio Vaticana) e incoraggiati da monsignor André Léonard: «Mi sento in profonda sintonia con la vostra azione», ha detto loro l'arcivescovo di Malines-Bruxelles. Degna di nota è anche la rete nata dal blog «Églises et écologie», animato dal religioso-giornalista-biologo Dominique Lang. O il gruppo di riflessione «Chrétiens et pic de pétrole», attorno al sacerdote lionese Michel Durand, alla guida della parrocchia della Croix-Rousse, insieme con i gesuiti lionesi del centro Saint-Ignace.
Senza dimenticare la «Communauté de vie chrétienne», di fondazione più antica, e il raduno interdiocesano Diaconia 2013: novanta movimenti e servizi ecclesiali si riuniranno il prossimo anno a Lourdes sul tema dell'impegno eco-responsabile; stanno preparando questa giornata migliaia di riunioni in tutta la Francia.
Nel cinquantesimo anniversario del concilio Vaticano II, questi cattolici francesi stanno prendendo molto sul serio la dottrina sociale della Chiesa. Vedono nell'ecologia uno dei terreni della nuova evangelizzazione. Ultimi arrivati in questo campo (dopo i loro correligionari europei, dalla Scozia all'Italia), i cattolici dell'Esagono si risvegliano a una sfida vitale del XXI secolo.

(©L'Osservatore Romano 23 settembre 2012)

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